• Il primo principio della comunicazione umana stabilisce che: ‘ogni comportamento rappresenta una comunicazione che a sua volta provoca una risposta importante ad un altro comportamento/comunicazione.’

  • Il primo principio della comunicazione umana stabilisce che: ‘ogni comportamento rappresenta una comunicazione che a sua volta provoca una risposta importante ad un altro comportamento/comunicazione.’

  • Il primo principio della comunicazione umana stabilisce che: ‘ogni comportamento rappresenta una comunicazione che a sua volta provoca una risposta importante ad un altro comportamento/comunicazione.’

  • La famiglia rappresenta un sistema che si autoregola e che si gestisce sulla base di regole stabilitesi nel tempo attraverso vari tentativi ed errori.

  • La famiglia rappresenta un sistema che si autoregola e che si gestisce sulla base di regole stabilitesi nel tempo attraverso vari tentativi ed errori.

  • Nella giungla sociale dell’esistenza umana, uno non può sentirsi vivo senza un minimo senso di identità.

    Erik H. Erikson: Identità, gioventù e crisi.

  • Nella giungla sociale dell’esistenza umana, uno non può sentirsi vivo senza un minimo senso di identità.

    Erik H. Erikson: Identità, gioventù e crisi.

  • Con l’espressione ‘ Diventa ciò che sei’, Nietzche ci esorta ad evitare la vita non vissuta. Egli ci dice: realizza te stesso, metti in pratica le tue capacità, vivi con audacia e completezza.

  • Con l’espressione ‘ Diventa ciò che sei’, Nietzche ci esorta ad evitare la vita non vissuta. Egli ci dice: realizza te stesso, metti in pratica le tue capacità, vivi con audacia e completezza.

  • La massima ‘ Ciò che non mi uccide, mi fortifica’, Nietzche la collega all’idea di un albero che, subendo le più violenti tempeste e sprofondando le proprie radici sempre più giù nel terreno, cresce e diventa sempre più forte.

  • La massima ‘ Ciò che non mi uccide, mi fortifica’, Nietzche la collega all’idea di un albero che, subendo le più violenti tempeste e sprofondando le proprie radici sempre più giù nel terreno, cresce e diventa sempre più forte.

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La depressione e’ una delle prove umane piu dolorose. Non dobbiamo confonderla con un fisiologico sentimento, che soggettivamente ha le caratteristiche di un vissuto di tristezza piu o meno forte.

La depressione comprende una prolungata tristezza, accompagnata pero’ da altri sintomi come un intenso senso di colpa, la ridotta autostima, senso di inadeguatezza, mancanza di interesse, la scarsa attivita’ fisica e intelletuale, appetito ridotto accompagnata da perdita di peso, difficolta’ ad addormentarsi e la perdita del desiderio sessuale.

Ci sono diversi livelli di questa entita’ morbosa, livello leggero, medio e grave che arriva al suicidio, vissuto come una forma di liberazione dai vicoli ciechi che, sempre soggettivamente, vive il suicida.

La perdita della possibilita’ di provare piacere e’ cosiderato un sintomo rilevante che quando viene accompagnato dalla perdita di speranza che la situazione cambiera’, allora molto facilmente nasce la pianificazione suicidaria.

Le cause dello sviluppo di questo disturbo emotivo sono multifattoriali.

In particolare si intersecano :

1 Fattori biologici ( DNA, diabete mellito, malattie endocrinologiche e altri )

2 Fattori psicologici ( morte prematura di una persona molto amata, trascuratezza dei genitori ed altri )

3 Fattori sociali ( la disoccupazione, l’assenza di una relazione sentimentale sana, la mancanza di un ambiente familiare solidale ).

Terapia della depressione

Un disturbo con una patogenesi tanto complessa e con tanti quadri clinici, non si puo’ affrontare con un’ unica terapia. Il trattamento piu’ comune della depression e’ una combinazione di psicoterapia e trattamento farmacologico opportuno.

Il trattamento farmacologico dura alcuni mesi e aiuta al superamento a livello biologico della disfunzione constatata nella depressione. La psicoterapia aiuta la persona a vedere i vicoli ciechi della vita da un altro punto di vista, piu’ funzionale . Cosi la psicoterapia funziona anche preventivamente, in modo che non non si abbiano delle ricadute in futuro quando il trattamento farmacologico sara’ interrotto perche’ si sara’ completato il suo ciclo.

Nella societa’ di oggi, con una rilevante crisi dei valori, tutti i lavoratori e le loro famiglie sono messi a dura prova.

Oggi come non mai la prevenzione ha un’importanza enorme. Funziona in modo preventivo la psicoterapia breve  con un terapeuta esperto, dove ognuno sente che il terapeuta lo ascolta profondamente e partecipa alle sue difficolta’.

Vorrei inoltre ribadire che molte malattie organiche sono psicosomatiche. Si manifestano  soprattutto come malattia somatica ma coesiste la depressione e lo stress che la alimenta. Tali sono il cancro, le cardiopatie, le malattie della pelle, le malattie dell’ apparato gastroenetrico ed altri. Ci sono anche altre malattie che coesistono con la depressione, la cosidetta comorbilita’ come l’alcolismo e altre dipedenze, disturbi della personalita’ ed altro.

Ippocrate, medico Greco antico 460-365 a.C. era il padre della medicina moderna, raggiunse l’ unione armonica della scienza antropocentrica con l’ arte medica e il pensiro filosofico. Diceva la seguente cosa importante “ Prevenire e’ meglio che curare “

La prevenzione e’ la cosa piu importante da prendere in considerazione, poiche’ nessuno e’  invulnerabile, dal momento che siamo persone con sentimenti e con determinati limiti soggettivi di sopportazione alle situazioni difficili e imprevedibili della vita.

Auguro benessere a tutte le persone perche' cosi possiamo coesistere armonicamente e in pace.

La frase « Conosci te stesso » e’ incisa nell’oracolo di Delfi e Socrate ( 469-399 a. C. ) la usava spesso. Lo scopo del viaggio della conoscenza di se’ stessi e’ soprattutto quello di migliorare il rapporto con se’ stessi  ma anche migliorare i rapporti con le persone con cui ci relazioniamo. La conoscenza di se’ stessi e’ per eccelenza un percorso  particolarmente solitario e richiede alcune capacita’a cui mi riferiro’ sommariamente .

Lo sviluppo della conoscenza di se’ stessi porta allo sviluppo dell’autostima e della fiducia in se’ stessi che di conseguenza portano l’individuo a godere di calma interiore, di tranquillita’ e felicita’ spirituale e psichica . E’ un procedimento di lunga durata che richiede pazienza e costanza. Ci aiuta a scoprire il perche’ dell’ esistenza e quale e’ il senso della vita.

La conoscenza di se’ stessi  e’ la conoscienza della nostra coscienza, l’ instancabile ricerca di se’ stessi, il rifiuto di abbandonarci a eventi illusori e scoprire l’essenza della virtu’.

Socrate diceva che gli uomini nella loro ignoranza credono in due cose :

1 di essere sicuri di tutto quello che sanno, anche di se’ stessi.

2 di conoscere bene il mondo e la vita stessa

Per conoscere veramente se stessi e il mondo, si deve smettere di essere sicuri e assoluti di quello che si conosce.

Solo liberandosi di queste due forme di ignoranza si ha la possibilita’ di realizzare un’ introspezione e intraprendere il percorso della conoscenza di se’ stessi, delle proprie capacita’ e possibilita’. Socrate diceva che la Verita’ e il Bene sono la medesima cosa.

Il Bene e’ seguire la Natura e le sue leggi. Nella sua modestia diceva “ So di non sapere nulla ”.

Nella societa’ ci sono tre categorie di persone :

  1. 1. quelli che consideriamo “ cattivi ” , i quali nella loro ignoranza non hanno sviluppato il sentimento della bonta’ mostrando indifferenza verso le esperienze degli altri.
  2. 2. quelli che consideriamo “ buoni ” i quali hanno sviluppato l’empatia e si indignano di fronte alle ingiustizie e le tragedie che dominano il mondo, ignorando le leggi della natura.
  3. 3. quelli che consideriamo impassibili i quali comprendono i principi fondamentali della vita e non entrano in conflitto con la realta’. Rispettano il processo di apprendiemnto di tutti gli uomini e sono disposti a condividere la loro saggezza nel momento opportuno.

Molte persone usano la morale per giustificare le loro azioni e comportamenti. Ma la morale non e’ niente altro che l’ottica soggettiva di come deve essere la realta’. Cosi si classificano i comportamenti in buoni o cattivi a seconda di quello che ognuno crede in base alla sua morale. La morale guida le persone a voler cambiare la realta’ rifiutando di accettare alcuni fatti  che  basati su leggi naturali in base all’ordine perfetto della natura.

L’impassibilita’ e’ una una dote che ti permette di vedere il bene nel male  e il male nel bene adottando un’opinione della vita molto piu’ obiettiva e neutrale.

Tutti hanno dei difetti, li’ ci vuole il coraggio e la determinazione di guardare in faccia le nostre mancanze senza condannarle ma accettarle. Saranno i nostri difetti a indicarci il cammino del nostro sviluppo. Sono la bussola che ci mostra la direzione del nostro vero potenziale. Cosi constatiamo che il difetto e’ la mancanza di qualche nostro talento. Se lo vediamo con sensi di colpa poiche’riprovevole secondo il sistema dei valori o l’ambiente sociale, allora ci paralizza ed entriamo in una situazione depressiva che finisce col farci desiderare di lasciare questo vano mondo.

Nel divenire sociale ci sono 3 tipi di questioni

Fatti personali  cioe’ tutto quello che dipende da noi  per controllare e cambiare ai fini di essere felici.

Fatti riguardanti terze persone  Gran parte delle nostre paure, tensioni e delusioni proviene dal nostro coinvolgimento nelle questioni degli altri dimenticandoci delle nostre. E’ importante chiarire chi riguarda la questione . Cosi sviluppiamo al meglio l’arte di relazionarci a noi stessi.

Fatti della realta’ Sono questioni il cui controllo e cambiamenti non dipendono da noi.     

Pultroppo viviamo in un sistema socio-economico che ci fa credere che la felicita’ si trovi al di fuori di noi stessi. Che si ottiene con i soldi, le cose materiali e impressionando gli altri. Spesso ci accontentiamo di surrogati della felicita’ come il piacere, l’agiatezza e il divertimento. Questa illusione e’ mancanza di onesta’ verso se’ stessi. E’ molto piu’ importante conoscere se’ stessi anziche’ metterci a conoscere gli altri. Ognuno di noi interpreta uno scenario di vita scritto da altri che tende ad accontentare le loro aspettative .

Conoscere noi stessi presuppone di amare noi stessi. Cristo aveva detto “ Ama il tuo prossimo come te stesso ”. Cioe’ non puoi amare nessuno e essere amato se prima non hai imparato ad amare ed accettare te stesso.

Attraverso la conoscenza di se’ stessi, si impara anche la responsabilita’. Solo riconoscendo sinceramente i nostri errori ( che noi consideriamo errori ) iniziamo a cambiare posizione e atteggiamento e rimediare. Ci vuole attenzione a non colpevolizzare noi stessi ne’ diventare vittime delle situazioni  poiche’ cosi otteniamo solo mancanza di responsabilita’.

Chi conosce bene se’ stesso e si ama veramente, ha imparato ad  essere felice, essere in pace con gli altri e amare la vita cosi come e’ perche’ quest’ultima continua ininterrottamente ad insegnare.                                                                                                                                                                                           

Spiros Metaxas Psichiatra - psicoterapeuta

Giovedì, 11 Ottobre 2018 12:03

Come definiamo il senso della nostra vita

Non scegliamo di venire al mοndo, ne’ il quando e il dove. Semplicemente dobbiamo vivere e trovare anche il senso della nostra vita. Qualcuno dira’ che l’istinto della sopravvivenza e’ innato, questo vale per gli animali ma per l’uomo che e’ un essere spirituale non e’ sufficiente solo vivere. Ha bisogno di “ nutrimento spirituale”, di comunicare con il prossimo con l’ analogo investimento emotivo.

E’ importante essere consapevoli di vivere in un determinatο contesto che ci influenza enormemente determinando il nostro comportamento e influenzando la nostra disposizione psichica. In particolare la cultura, la pubblicita’, l’educazione ricevuta, la famiglia, gli amici ci bombardano continuamente di messaggi su quello che e’ importante e su quello che ci dara’ valore. Questo succede nella nostra societa’ dove domina il consumismo, l’apparire e l’ egoismo umano. Come conseguenza a questa situazione domina negli uomini un’intensa sensazione di solitudine.

Vediamo pero’ cosa ci potrebbe aiutare a trovare il nostro senso della vita. Un parametro importante  e’ il sistema dei valori di ognuno  e un altro parametro e’ come ci sentiamo riguardo alle nostre decisioni. Non esistono decisioni giuste o sbagliate ma efficaci o meno per il nostro sviluppo come esseri che pensano liberamente.

I valori ci aiutano a raggiungere livelli superiori di forza, volonta’ e coraggio  e ci proteggono dagli influssi sociali negativi. Piu’ scegliamo di agire secondo i nostri valori e piu’ la nostra vita sara’ ricca, efficace e piena di significato. E’ pero’ molto importante non limitarci a un impegno mentale ma ad applicare nella realta’ quello che veramente ci esprime.

2500 anni fa Platone ha descritto il conflitto interiore dell’uomo come un carro trascinato da due cavalli differenti. Un cavallo rappresenta la passione, gli impulsi interiori e i desideri, l’altro l’intelletto con la ragione e la morale. Questi cavalli tendono a muoversi in direzioni opposte. Cioe’ quello che vogliamo fare e quello che dobbiamo fare. Come conducenti del carro della nostra vita, dobbiamo addomesticare i due cavalli in modo che si dirigano nella direzione che noi abbiamo scelto liberamete e con consapevolezza .

Dal momento che la liberta’ puo’ degenerare facilmente in arbitrarieta’ , viene equilibrata dalla responsabilita’.

Come prova sicura se ci stiamo muovendo nella direzione giusta nella nostra vita, e’ il sentire un senso di completezza, soddisfazione e piacere, che si sviluppa attraverso l’ armonia  con la quale viviamo.

Abbiamo tutta una vita per definirne il senso attraverso i Ciclopi, i Lestrigoni e le Sirene.

Questo difficile percorso rende bella la nostra vita assieme a qualunque attivita’creativa la accompagni.

Spiros Metaxas, psichiatra- psicoterapeuta

L’uomo nel suo percorso evolutivo attraversa vari stadi. Uno degli stadi piu importanti e’ quello dell’adolescenza, quando avvengono cambiamenti particolarmente rilevanti a livello emotivo, fisico e psichico. La manifestazione fisiologica dell’adolescenza permettera’ all’ individuo di entrare nella fase matura della vita con le giuste risorse .

Come descrivero’ in seguito, i genitori hanno molto da guadagnare dal rapporto con il loro figlio adolescente. D’ altra parte, senza la contestazione  dell’adolescenza, non sarebbe possibile l’evoluzione del genere umano. L’ adolescenza costituisce quindi una condizione necessaria, a cui la stessa Natura- Dio, ha provveduto e costituisce il futurο e la prospettiva dell’uomo per un futuro migliore.

Che cosa e’ allora l’adolescenza ?

E’ quel periodo della nostra vita che inizia dopo gli undici anni quando il bambino comincia attivamente ad allontanarsi dalla famiglia, misurando le proprie forze, qualunque sia la realta’ che lo circonda. L’ adolescenza finisce quando il ragazzo raggiunge l’ indipendenza psicologica dai genitori e ha creato con loro un rapporto basato sulla parita’ e sul rispetto reciproco. Ha raggiunto la sua personale identita’ che comprende il proprio sistema di valori etici, non molto diverso da quello dell’ambiente familiare, come anche la dedizione alla professione scelta.

Lo sforzo del ragazzo  di allontanarsi dai genitori gli crea sentimenti di insicurezza che a loro volta, gli procurano paura, irritabilita’, nervosismo, polemica.

A livello fisico ci sono cambiamenti ormonali che provocano una forte reazione sessuale con rispettiva sensibilita’ psicologica. Nelle ragazze compare il ciclo mestruale, la crescita del seno mentre nei ragazzi la crescita del pene con l’ eiaculazione e peluria. Durante l’adolescenza puo’ svilupparsi il complesso di Edipo, dove le fantasie erotiche e i sentimenti si focalizzano sul genitore di sesso opposto.

Di solito l’ adolescenza si conclude all’ eta’ di 18 anni quando l’ adolescente ha ormai sviluppato il sentimento della responsabilita’ e della sicurezza in se’ stesso.

Posizione e atteggiamento del genitore verso l’ adolescente :

I genitori sono chiamati ormai ad accettare la perdita del controllo che esercitavano fino a quel momento sui figli. E’ importante prendere coscienza del fatto che i figli non sono di loro proprieta’ e sono liberi di scegliere il loro modo di vivere. Ne ‘ rappresentano un investimento, come credono alcuni, per gli anni della vecchiaia.

In questo periodo di transizione dei figli, i genitori devono trovare un nuovo modo di essere presenti nella vita dei figli, senza imposizioni. Rispettare la liberta’ dell’adolescente non vuol dire mancanza di interesse. La presenza del genitore e’ necessaria ed essenziale ponendo alcuni limiti fondamentali al figlio. Limiti che abbiano un significato e derivino da principi generali, che tutti osserviamo.

Questi limiti non devono essere posti dall’ autoritarismo ,ostinazione e egoismo del genitore, ne’ dall’ eccessiva paura e insicurezza. Ne’ dalla difficolta’ di lasciare crescere i figli. La reazione dell’ adolescente ai limiti posti dal genitore e’comune e prevedibile.  Se pero’ questi limiti sono giustificati da argomentazioni valide e sono il risultato di un sincero interesse, alla fine verranno accettati dall’ adolescente.

Da parte sua il genitore e’ chiamato a mostrare una coerenza tra quello che dice e quello che fa in modo da osservare le stesse regole di vita. Diversamente sara’ inaffidabile agli occhi del figlio. I genitori non devono dimenticare che i figli hanno un forte bisogno di essere orgogliosi di loro.

Il genitore che pone certi limiti e regole al figlio deve essere pronto a tollerare le critiche e le proteste dell’ adolescente. Questa e’ “ la democrazia nella famiglia ” che puo’ stancare il genitore ma che educa il figlio. D’ altronde non dobbiamo dimenticare che  i genitori stessi hanno la responsabilita’ delle regole adottate nella loro famiglia . Attraverso questo atteggiamento del genitore, l’ adolescente si rende conto che il genitore lo ascolta e lo rispetta ma non e’ d’accordo. A differenza del genitore che rifiuta il dialogo, facendo sentire i ragazzi particolarmente immaturi. Questo li spinge a  ribellarsi.

Allora e’ utile che il genitore piu’ calmo e rilassato intraprenda il dialogo con l’adolescente e non il genitore che si impone a priori.

Che il genitore accetti di fare un passo indietro dalla sua posizione di potere  e contemporaneamente ponga i suoi limiti sembrerebbe una contraddizione. Ma non e’ cosi poiche’ si vede che il genitore non e’ inflessibile e assoluto.

Ci sono genitori che credono che devono lasciare i loro figli adolescenti completamente liberi di fare le loro scelte e di assumersene la responsabilita’. La differenza con il genitore che discute con il proprio figlio e’ che mentre rispetta Il suo punto di vista, contemporaneamente lo aiuta a comprendere.

Cosi si crea un rapporto speciale tra genitore e adolescente il quale nei momenti difficili chiedera’ il parere del genitore, senza che questo riduca la fiducia in se’ stesso.

Attraverso la coltivazione di questo rapporto, il genitore spesso rivede alcune sue opinioni dal momento che niente e’ statico e tutto si evolve. E’ il regalo che si riceve dal rapporto con un figlio adolescente.

Spiros Metaxas Psichiatra - psicoterapeuta

Martedì, 22 Maggio 2018 12:08

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La massima ‘ Ciò che non mi uccide, mi fortifica’, Nietzche la collega all’idea di un albero che, subendo le più violenti tempeste e sprofondando le proprie radici sempre più giù nel terreno, cresce e diventa sempre più forte.

Martedì, 22 Maggio 2018 12:08

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La massima ‘ Ciò che non mi uccide, mi fortifica’, Nietzche la collega all’idea di un albero che, subendo le più violenti tempeste e sprofondando le proprie radici sempre più giù nel terreno, cresce e diventa sempre più forte.

Martedì, 22 Maggio 2018 12:06

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Con l’espressione ‘ Diventa ciò che sei’, Nietzche ci esorta ad evitare la vita non vissuta. Egli ci dice: realizza te stesso, metti in pratica le tue capacità, vivi con audacia e completezza.

Martedì, 22 Maggio 2018 12:03

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Con l’espressione ‘ Diventa ciò che sei’, Nietzche ci esorta ad evitare la vita non vissuta. Egli ci dice: realizza te stesso, metti in pratica le tue capacità, vivi con audacia e completezza.

Martedì, 22 Maggio 2018 12:01

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Nella giungla sociale dell’esistenza umana, uno non può sentirsi vivo senza un minimo senso di identità.

Erik H. Erikson: Identità, gioventù e crisi.

Martedì, 22 Maggio 2018 11:55

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Nella giungla sociale dell’esistenza umana, uno non può sentirsi vivo senza un minimo senso di identità.

Erik H. Erikson: Identità, gioventù e crisi.

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